Che tu sia piccolo o grande...benvenuto nel mio blog!

"I bambini pensano, osservano e ragionano. Esaminano ciò che vedono, traggono conclusioni, fanno esperimenti, risolvono problemi e cercano la verità. Certo, non lo fanno in modo cosciente, come gli scienziati. E i problemi per cui cercano una soluzione sono quelli di ogni giorno, su come è fatta la gente e gli oggetti e le parole, piuttosto che arcane questioni riguardanti stelle ed atomi. Ma anche il bambino più piccolo conosce già molte cose sul mondo e si adopera attivamente per saperne di più."

Alison Gopnik, Andrew N. Meltzoff e
Patricia K. Kuhl,
The Scientist in the Crib



venerdì 11 febbraio 2011

MAMME STRESSATE?


Ore 6.15 suona la sveglia e un altro giorno inizia dopo una notte con Federico, la sua tosse, e la sua bella vocina al massimo del volume che nel silenzio della notte suona più o meno così: “MAMMAAAAAA! ……MAMMAAAAAA!” con un ritmo simile alle campane della chiesa vicina, circa ogni mezz’ora. Adesso lui riposa placidamente nel suo lettino con quel viso angelico che nulla ha dell’esorcista di questa notte mentre io guardandomi allo specchio scopro l’esorcista che è in me! Seduta davanti alla mia bella tazza di tisana fumante e alle mie fantastiche brioche casarecce (impastate e sfornate ieri sera) lascio che la mia immaginazioni avvii due filmati paralleli che sono l’estensione futura della mia giornata.
Schermo di destra la mamma Laura terminata la colazione deve aiutare il marito a svegliare le altre due bimbe, preparando la colazione, i vestiti, la merenda nella cartella della grande, fare i codini alla piccola, iniziare a preparare il pranzo prima che si svegli Federico, che a sua volta è da preparare per andare all’asilo, preparare sé stessa per la mattinata di lavoro che prevede una fitta agenda di appuntamenti, uscire per tempo di casa per arrivare in orario all’asilo sgommando nel traffico cittadino. Terminato il lavoro mattutino rientro a casa anticipato dal ritiro di Federico dall’asilo, preparazione e assunzione del pranzo con marito e figlia più grande, riordino, pisolino del piccolo, ritiro della seconda bimba dall’asilo, merenda, poi danza della grande…e….aiuto che prenda almeno degli integratori per tenere certi ritmi! Quindi fiori di bach (chicory, olive, pine) per meglio affrontare il momento di attaccamento di Federico, Magnesio per supportare meglio i ritmi serrati, della Rhodiola Rosea per favorire la microcircolazione a livello celebrale con effetti positivi sulla memoria e sulle funzioni cognitive.
Schermo di sinistra, mamma Laura decide che vista la notte trascorsa oggi gli appuntamenti in agenda e gli impegni quotidiani verranno rispettati solo in base al naturale ritmo biologico del suo corpo e della sua mente. Quindi finita la colazione con ritmi da bradipo si aggira per casa cercando di portare a termine almeno la preparazione delle bimbe, poi in punta di piedi torna sotto le coperte, non andare un giorno all’asilo può solo che fargli bene a Federico, vista la notte trascorsa. Con nuove energie più tardi vedrà cosa riuscirà a fare nel resto della giornata…..Ah! Gli integratori oggi non le servono tanto non farà altro che quello che riesce e gradisce.

Finita la brioche e la tisana infine c’è la vera mamma Laura che con buona volontà, un pizzico di ottimismo, una super dose di amore e serenità e l’energia tratta dal piacere di fare ciò che ama cercherà di miscelare i due filmati e da attrice protagonista della sua giornata calcherà la scena sino a sera quando chiudendosi di nuovo i sipari con il sorriso sulle labbra, stanca ma felice, chiuderà gli occhi pronta a una nuova notte.

lunedì 24 gennaio 2011

BAMBINI E INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le intolleranze alimentari sono reazioni tossiche all'ingestione di un cibo. Non è stata ancora trovata una causa accettata universalmente sulla natura delle intolleranze alimentari. E' possibile che alcune patologie di cui spesso soffrono i bambini (fra le quali riniti, bronchiti, otiti, gastroenteriti, congiuntiviti, disturbi della cute...) siano una con-causa delle intolleranze alimentari, ma è più probabile che l'eccessiva manipolazione industriale dei cibi, la lunga conservazione e l'eccessivo consumo di carni rosse e cereali raffinati, stia determinando un sensibile aumento di patologie del sistema immunitario con un conseguente aumento delle intolleranze alimentari, anche nei bambini.


Come individuare le Intolleranze Alimentari nei nostri piccoli?


Tramite il test E.A.V., sicuro e non invasivo, che prevede l'uso di fiale test, è possibile individuare gli alimenti ai quali sono intolleranti in questo periodo della loro vita. Nella prima fase è necessario eliminare o ridurre sensibilmente l'ingestione di questi alimenti, riorganizzando la loro alimentazione, ma non è necessario continuare a farlo per tutta la vita. Una volta individuato il disturbo, assieme è possibile curarlo. La Naturopata tramite un’ alimentazione personalizzata, rimedi fitoterapici, oligoelementi, tecniche corporee, accompagna i piccoli verso un ritrovato benessere. Una volta riequilibrato e rafforzato l'intero organismo è opportuno sottoporli di nuovo a un test sulle intolleranze alimentari e verificare se alcuni cibi ai quali erano risultati intolleranti sono ora ben tollerati dai bambini che così possono riprendere gradualmente a mangiarli.

giovedì 23 dicembre 2010

IL NATALE E' VICINO!

Il Natale è vicino, oramai le letterine dei nostri bimbi sono state spedite all’ indirizzo: Babbo Natale, via dei Desideri, 1 - 00001 Follettopoli- …….e via! Eccoci qua tutti a correre come forsennati alla ricerca dell’ultimo gioco alla moda, a riempire carrelli di giochi super tecnologici, computerizzati, pieni di suoni e luci. Regali da parte dei genitori, dei nonni, degli zii, degli amici e chi più ne ha più ne metta! I nostri bambini intanto attendono emozionati e mentre staccano i giorni dal calendario dell’avvento si confrontano sulle loro scelte: “anche io ho scelto la macchina telecomandata dei Gormiti”…. “Ho chiesto a Babbo Natale il diario segreto elettronico di Hello Kitty”…”Io Cicciobello bua!”…e così vivono l’attesa e la speranza. Amo osservarli e sentirli desiderare qualcosa davvero. E’ in questi momenti che la fantasia corre in mille direzioni: ci giocherò subito, lo porterò con me dal mio migliore amico, il pacco avrà il fiocco rosso, o forse la carta gialla. Il desiderio ti accompagna mentre passano i giorni e l’emozione massima esplode alla vista dei pacchi e alla rottura della carta da pacco. Il Natale è un momento di magia molto importante per i nostri bambini dobbiamo solo stare molto attenti a non distruggere questa emozionante sorpresa con “il troppo”. Troppi pacchetti ti obbligano a non goderti appieno quello appena scartato, troppi giochi strutturati (es. schiaccia questo bottone e si accende la musica, con questo la luce, ecc) ti obbligano a mettere a riposo la creatività, troppi giochi computerizzati ti obbligano a rapportarti solo con uno schermo, troppe richieste facilmente soddisfatte ti obbligano a chiedere sempre di più. L’altra mattina in macchina andando al lavoro ascoltavo un programma radio. C’era un’intervista proprio sul Natale a Raffaele Morelli. Da esperto psicanalista dava una visione psico-emotiva delle feste per i nostri bambini e mi è piaciuto molto quando ha sottolineato l’importanza di vivere la magia e la sorpresa: “l’emozione massima il bambino la vive scartando il regalo, non importa tanto il contenuto, alle volte tornano a impacchettarsi da soli regali già noti, per la sola emozione dello scartare. Osservare il viso del bambino durante l’azione dimostra quanto appena detto, ma avere troppi pacchi da aprire lo invita a non assaporare il contenuto perché l’emozione dello scartare è più forte…”.

Forse anche i genitori dovrebbero scrivere la letterina a Babbo Natale, la mia credo che sarebbe circa così:

caro Babbo Natale,
sono mamma di tre splendidi bimbi che hanno riempito le letterine di richieste quindi chiedo a te che sei un super esperto di aiutarmi a scegliere per loro un gioco attuale, che stimoli la loro personale creatività arricchendoli di esperienze, un gioco da condividere con i fratelli e gli amici, un gioco realmente desiderato, che non finisca infondo al baule a S. Stefano, un gioco che li emozioni, ma soprattutto consigliami affinché sappia dosare le quantità dei doni per permettere loro di vivere la magia del Natale vivendo l’attimo del presente, gustando così anche il gioco ricevuto e non solo la corsa all’apertura dei pacchi.
Io cercherò di non perdermi i loro piccoli visi dipinti dall’emozione, dalla sorpresa, dalla gioia che porta il desiderio esaudito scaldando il mio cuore alla magica luce del Santo Natale.

BUON NATALE A TUTTI!!

E PER IL NOSTRO PANCINO………I GHIOTTI OMINI DI NATALE!

INGREDIENTI:
• 300 g di farina di farro bianca
• 50 g di farina di riso
• 50 g di farina di avena
• 100 g di zucchero di canna
• 100 g di burro
• 2 uova e 1 tuorlo
• 80 g di cioccolato fondente al 70% grattugiato
• 1 cucchiaio raso di cacao in polvere
• 1 bustina di lievito naturale per dolci
• 1 pizzico di cannella
• Latte di riso q.b.
• Un pizzico di sale

PREPARAZIONE:
Lavorate le uova con il burro, incorporate gradualmente la farina di farro, di riso, di avena. Aggiungete lo zucchero, il cioccolato grattugiato, il lievito, una presa di sale e un pizzico di cannella, aggiungendo un po’ di latte per ottenere un composto omogeneo. Formate un panetto con l’impasto avvolgetelo in una pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per 10-15 minuti. Colorate con il cacao un pezzetto di pasta con il quale farete le decorazioni dei biscotti (occhi, bocca, sciarpa, bottoni…). Formate quindi gli omini come desiderate, decorateli, adagiateli in una teglia rivestita di carta forno e infornateli a 180° per circa 20-25 minuti.

venerdì 19 novembre 2010

SONO NERVOSI O IRREQUIETI? O SOLO ANNOIATI?

“Non sta fermo un secondo…”
“E’ sempre nervoso, urla, calcia….insomma non è tranquillo”
“Ne combina di tutti i colori, non conosce i giochi tranquilli….”
“Non sta fermo neppure quando mangia o dorme…..”
“Non ascolta, non si ferma neppure al richiamo, è sempre disattento, anche a scuola….”


Potrei continuare l’elenco infinito delle affermazioni che mi capita sempre più spesso di ascoltare da mamme stanche e sconsolate, invece fermiamoci un attimo a riflettere insieme.
Personalmente adoro osservare, quando mi è possibile, i comportamenti assunti dai bambini che incontro: al parco, in fila al supermercato, in ludoteca, al ristorante e così via. E’ vero spesso noto atteggiamenti di grande movimento e agitazione, oggi etichettata grossolanamente “iperattività”. In parallelo spesso mi torna alla mente l’esperienza lavorativa avuta al nido d’infanzia di anni addietro. Ricordo con affetto un bellissimo bambino biondo di 2 anni e mezzo. Amava esprimersi con il corpo: grandi salti, corse, rololoni,…Chiudo gli occhi e lo vedo nitidamente correre e saltare anche quando gli veniva richiesto un momento di contenimento (es. stare seduto a cantare assieme ai compagni, o al momento del pranzo, o durante la lettura di una fiaba). Difficilmente ascoltava le nostre richieste anzi quando queste divenivano insistenti esprimeva la sua disapprovazione iniziando ad infastidire i compagni con spinte, calci, morsi, ed abbracci un po’ troppo “affettuosi”. Anche durante il gioco libero capitava che passasse da un contatto fisico divertente ad una vera e propria espressione di aggressività. Chiaramente veniva spesso ripreso ed ogni volta captavo nei suoi occhi infinita dolcezza non espressa. Come educatrici eravamo tenute ad informare quotidianamente la famiglia e durante i confronti di equipe con la pedagogista ci confrontavamo sulle strategie educative da affrontare. Avevamo però tutte notato che la maggior parte di tali atteggiamenti prendeva vita in un momento dove il piccolo non veniva stimolato o per meglio dire quando la circostanza lo stava annoiando. Partendo da tale concetto tutto veniva visto con una luce diversa. In effetti il bambino era un bambino molto sveglio, con capacità e autonomie più alte dei coetanei. Iniziammo a proporgli attività o giochi che richiedevano capacità maggiori e notammo con piacere che si immergeva completamente in tali attività riuscendo a tenere viva l’attenzione per tempi anche molto lunghi e che a termine era rilassato e tranquillo seppur permaneva la necessità e il desiderio di movimento. Questa esperienza mi ha portato molto a riflettere perché capita anche a noi adulti di trovarci in una situazione “annoiante” dove mettiamo in atto comportamenti non idonei (chiacchiere con il vicino, mangiare per noia, ecc.).


Prima di etichettare i nostri piccoli come nervosi, aggressivi o iperattivi proviamo a vedere se per caso non sono semplicemente annoiati e proponiamo loro attività ed esperienze stimolanti e forse ne rimarremo sorprese!


 UN AIUTO DALLA NATURA PUO’ ESSERE….

• Tisana di biancospino ed arancio, o passiflora
• Olio essenziale per brucia essenze di Lavanda, Melissa e Mandarino dolce
• Magnesio in polvere
• Alimentazione sana, vitale e fresca. Ridurre al minimo cioccolata, tè, zuccheri e dolci, insaccati e carni di maiale.
· Per l’aiuto con i fiori di Bach vi consiglio lettura del seguente Blog
http://www.giardinodellanimaççblogspot.com/

giovedì 28 ottobre 2010

FACCIAMO MERENDA CON LA MELA MAGICA!

BIANCANEVE la fiaba dei fratelli Grimm racconta............(http://www.grimmstories.com/)
"Andò in una stanza segreta dove nessuno poteva entrare e preparò una mela velenosissima. Di fuori era così bella rossa, che invogliava solo a vederla, ma chi ne mangiava un pezzetto doveva morire. Quando la mela fu pronta, ella si tinse il viso e si travestì da contadina; così camuffata passò i sette monti e arrivò fino alla casa dei nani. Bussò, Biancaneve si affacciò alla finestra e disse: -Non posso lasciar entrare nessuno, i nani me l'hanno proibito!-. -Non importa- rispose la contadina -venderò lo stesso le mie mele. Tieni, voglio regalartene una.- -No- disse Biancaneve, -non posso accettar nulla.- -Hai forse paura del veleno?- disse la vecchia. -Facciamo così: tu mangerai la parte rossa e io quella bianca.- Ma la mela era fatta con tanta arte che soltanto la parte rossa era avvelenata. Biancaneve desiderava tanto la bella mela e, quando vide che la contadina ne mangiava non pot‚ più trattenersi e allungò la mano per farsi dare la sua metà. Ma al primo boccone, cadde a terra morta. Allora la regina disse: -Questa volta nessuno ti risveglierà!-. "

Che emozione, adoro leggere le fiabe ai miei bambini che ascoltano sempre rapiti dalle avvincenti storie. Oggi abbiamo letto BIANCANEVE e mi è venuta l'idea di seguire l'onda della mela magica trasportandola nella nostra merenda e così anche noi magicamente abbiamo trasformato delle belle e succose mele rosse in gustosissime merende .........
NON VELENOSE MA NUTRIENTI!
 Provate e vi leccherete i baffi anche voi!

FIORI DI MELA
Tagliate la mela con o senza buccia a spicchi, aiutandovi volendo con l'apposito utensile per ottenere pezzi regolari e disponeteli in un piatto dandogli la forma di un fiore. Cospargete di miele o malto o zucchero di canna integrale, cannella in polvere, cacao e nocciole tritate.

TORTA DI MELA CRUDA
Sbucciate e affettate a fettine sottili e regolari la mela e disponetela in un piatto a raggiera come si trattasse di una torta. Cospargete con zucchero integrale di canna a velo decorate con fettine di arancia e/o mandorle o nocciole tritate o biscotti secchi sbriciolati.

mercoledì 20 ottobre 2010

BASTA CON I PIDOCCHI!

(BAMBINI E PIDOCCHI)
Negli ultimi anni mi capita sempre più frequentemente di informare tante mamme sulla profilassi di prevenzione o cura della pediculosi del capo che altro non è che l’infestazione da pidocchio del capo. E’ infestazione sempre esistita, che trovava punte di presenza in determinati periodi dell’anno (primavera e autunno), mentre ora si è trasformata in una presenza costante. Ci sono maestre che si sono trovate ad affrontare in maniera didattica tale presenza, ci sono mamme che sostengono “tanto ormai se li passano in continuazione!”, ci sono bambini che ne parlano come di piccoli amichetti che ogni tanto vivono sulla loro testa. Ma è così che argineremo la presenza e il continuo contagio? Sminuendo l’importanza della prevenzione e della buona cura di disinfestazione non rafforzeremo la presenza dei pidocchi?
Per chi ha voglia di agire in modo diverso e desidera uscire dall’incubo del controllo quotidiano della testa dei propri bambini (arrivano continuamente circolari da parte delle scuole e asili!) adottiamo ed esigiamo da chi abbiamo vicino buone e risolutive forme di disinfestazione.
Il pidocchio non guarda in faccia nessuno, il contagio avviene mediante contatto diretto (avvicinando le teste, utilizzando pettini, spazzole, appoggiandosi con il capo a barriere impottite, ove sia veicolato un individuo infestato), provoca prurito, ha una spiccata preferenza per coloro che seguono una scarsa igiene del cuoio capelluto (ma non è indispensabile!), e depone uova che si schiudono dopo 6 giorni.


Per essere incisivi sull’infestazione dovremo quindi utilizzare un trattamento antiparassitario al bambino e agli altri membri della famiglia se ci sono sospetti di infestazione, ripetendo l’operazione dopo 7 giorni. Nel lasso di tempo che intercorre tra il primo ed il secondo trattamento dovremo rimuovere manualmente tutte le lendini (uova) dai capelli del bambino, e non metterlo a contatto con coetanei (ne limiteremo la diffusione!). Avremo cura di far bollire a temperatura superiore ai 65° biancheria, capricapi, federe, pettini spazzole, elastici, fasce ecc. Solo dopo la seconda applicazione e solo dopo aver accertato l’assenza totale e dico totale di lendini (uova) il bambino potrà frequentare i coetanei. Ma in quanti seguiamo attentamente tale profilassi? Quanti pediatri ricontrollano veramente il capo dei bambini prima di certificare la riammissione a scuola/asilo? In quanti informiamo onestamente la struttura scolastica dell’infestazione del bambino?
Il contenimento di tale evento passa tramite il rispetto di tali norme.
 A voi la scelta!
(PIDOCCHI E LENDINI)

Per chi avesse voglia di attuare un po’ di prevenzione (attenzione non dà copertura totale, serve a rendere meno ospitale al pidocchio la propria testa!) si può utilizzare dell’olio essenziale di lavanda. Alcune goccie di olio puro (è l’unico olio essenziale che si può utilizzare puro) vanno poste nei contorni del capo del bambino: dietro le orecchie sulle tempie e dietro nella nuca. Si può inoltre utilizzare un po’ di aceto di vino per un risciacquo a termine del lavaggio del capo una volta ogni tanto. E ricordare che gli infestanti vivono bene dove possono succhiare sangue acido cioè più ricco di tossine, quindi attenzione all’alimentazione dei nostri figli!

venerdì 8 ottobre 2010

L'ARANCIONE PER BAMBINI STANCHI!

Grazie agli studi e alle scoperte di Peter Mandel sull’influenza energetica dei colori sulle nostre cellule possiamo tutti, e soprattutto i nostri piccoli, gioire di tale semplice terapia.



COME?


Consciamente o inconsciamente i colori influenzano tutta la nostra vita. Il vestito che scegliamo alla mattina non è dovuto al caso, ma è proprio quello che ci piace, che “sentiamo” giusto per noi in quel momento. Spontaneamente scegliamo il colore di cui abbiamo più bisogno in quel momento. I bambini sono molto intuitivi e sensibili sapendo scegliere meglio di noi i colori adeguati ai loro momenti, me lo ha ricordato l’altra settimana mia figlia Gaia scegliendo costantemente l’arancione nel suo abbigliamento: spesso indossava maglie arancioni, oppure la fascia per i capelli, colorava utilizzando spesso tale tonalità. Aveva necessità di ricaricarsi e tramite la sua scelta metteva in atto un auto aiuto fantastico. L’ARANCIONE rappresenta la gioia e la felicità, l’energia solare, ed è indicato in caso di stanchezza, pessimismo, difficoltà a partire al mattino, è considerato il caffè della cromoterapia. Se notiamo che i nostri piccoli necessitano di un po’ di carica utilizziamo l’arancione nell’abbigliamento, nelle coperte dei lettini, nella pittura, nel disegno, nell’alimentazione (es. carote, zucca, arance, mandarini ecc.). E’ molto divertente anche acquistare dei lucidi colorati da cui potremo ritagliare delle forme da utilizzare sopra una piccola torcia per irradiare il corpo del bambino giocando oppure ritagliare delle lenti da apporre a degli occhiali vecchi e scoprire come è divertente vedere il mondo colorato sicuri che nel frattempo aumenteremo il benessere del nostro bambino.


QUINDI VIA LIBERA AI COLORI E…BUON DIVERTIMENTO!