Che tu sia piccolo o grande...benvenuto nel mio blog!

"I bambini pensano, osservano e ragionano. Esaminano ciò che vedono, traggono conclusioni, fanno esperimenti, risolvono problemi e cercano la verità. Certo, non lo fanno in modo cosciente, come gli scienziati. E i problemi per cui cercano una soluzione sono quelli di ogni giorno, su come è fatta la gente e gli oggetti e le parole, piuttosto che arcane questioni riguardanti stelle ed atomi. Ma anche il bambino più piccolo conosce già molte cose sul mondo e si adopera attivamente per saperne di più."

Alison Gopnik, Andrew N. Meltzoff e
Patricia K. Kuhl,
The Scientist in the Crib



venerdì 16 marzo 2012

TORTE O MERENDINE?


Ho appena concluso il primo incontro di un corso di alimentazione e mi torna alla mente un’affermazione ascoltata questa mattina da una maestra di scuola. Eravamo in riflessione sull’utilizzo di alimenti confezionati ricchi di grassi idrogenati, zuccheri e conservanti o additivi in genere, quando la maestra ha condiviso con noi: “Sono maestra di una scuola elementare, di una classe v, e da un paio di anni noto che abbiamo bambini sempre più “rotondetti”, che portano patatine per merenda, o comunque sempre merendine confezionate, mai torte fatte in casa o panini alla marmellata. Addirittura ultimamente spesso capita che quando festeggiamo un compleanno, le mamme portano, come consuetudine, una torta casalinga e dei succhi di frutta che restano immancabilmente intatti a favore degli snack o merendine confezionati. I bambini non amano più la torta della mamma, una volta era una festa mentre oggi….ma cosa sta accadendo?” Bella domanda!

 MA COSA STA ACCADENDO? Riflettiamo un po’ insieme. C’è molto in quello che ci è stato riportato, da una parte possiamo riflettere con uno sguardo alle tradizioni. Non tanto tempo fa la torta era alimento presente nei momenti di festa, la domenica, un’occasione speciale, un compleanno, ecc. In più era una ricetta speciale che portava in tavola la mamma, la nonna, dopo averla preparata con cura e dedizione. Oggi l’industria alimentare ha reso piccole le torte delle occasioni speciali (guardiamo le merendine!) e le ha rese quotidiane anzi alle volte addirittura presenti più volte al giorno o con più porzioni consecutive. Chiaramente la torta casareccia ha il grande valore di essere composta di ingredienti freschi e si spera anche genuini, senza tracce di conservanti, perché solitamente vengono consumate in tempi rapidi. Le merendine non riescono ad eguagliare tanti primati di freschezza e genuinità quindi puntano molto sul gusto. Sono spesso veramente troppo ricche di zuccheri, grassi idrogenati o olio di cocco e palma, che sono grassi saturi, conservanti e additivi per rendere gradevole il più possibile il gusto. Come è facile pensare, le nostre papille gustative, se spesso sollecitate a gusti così importanti, con difficoltà riusciranno poi a riconoscere gusti più lievi e naturali. Pensiamo all’abitudine adulta di dolcificare il caffè. Difficilmente gradiremo il sapore amaro e naturale della bevanda se siamo abituati a berlo zuccherato. Lo stesso accade per le merendine messe in competizione con le torte caserecce. Altro punto importante, come è stato ben osservato dalla maestra, si è perso il valore della festa, perché con le piccole torte impacchettate la festa è evento quotidiano e continuo. Seguendo nel discorso, più tardi, ci ha riportato anche la realtà di alcuni bambini che di merendine se ne mangiano anche 4 consecutive e qui sorge necessariamente la riflessione sulle quantità. Per una merenda di mezza mattina la razione ideale potrebbe avvicinarsi ad un frutto e una fetta di crostata, o un piccolo panino con la marmellata, o una fetta di ciambella, e qualche volta una merendina confezionata (ricordandosi di leggere bene gli ingredienti di composizione perché ci accorgeremo che si possono fare scelte più sane anche nel confezionato).
Ultima riflessione a cui donare qualche minuto è che questa realtà ci porta all’allontanamento dalle tradizioni tramandate. L’omologazione degli ultimi anni non ha risparmiato nessuno, infatti nelle case si va inaridendo, o a fine del tutto, la trasmissione dei saperi gastronomici fra le generazioni a favore di una cucina sempre più monocorde e ripetitiva senza radici del territorio. Le famose ricette della tradizione sono oramai un ricordo nostro ma non dei nostri figli. Trovo invece molto importante conoscere certi piatti, certe preparazioni ed il perché vanno in tavola in quel momento (giorno della settimana, stagione, festività…). I bambini amano sentire le storie e perché non raccontare loro qualcosa a proposito di un piatto che ritroveranno sulla loro tavola…..anche questo è educazione, ……alla buona tavola!

mercoledì 21 dicembre 2011

NON FACCIAMOCI INFLUENZARE!


Arriva l’inverno, tra dicembre e febbraio arriva la solita epidemia di influenza. Ogni anno si stima che l’epidemia influenzale colpisce dal 5 al 20% della popolazione: la più alta percentuale si registra nei bambini e negli anziani. Negli ultimi anni per ridurre l’incidenza dell’influenza è cresciuto l’interesse e l’utilizzo del vaccino. Il vaccino, costituito da frammenti di virus, è ogni anno diverso, si somministra per via intramuscolare e la protezione inizia circa 2 settimane dopo e dura circa 6 mesi. Per alcune categorie, considerate a rischio, la vaccinazione è gratuita, per le altre ha un costo che si aggira intorno ai 10 euro ed è reperibile in farmacia. Quindi che facciamo con i bambini? Li vacciniamo oppure no? Benché sia citato in diversi studi che il vaccino determini una riduzione degli episodi febbrili, analizzando i numeri in elaborazioni statistiche, si dimostra che non sembra esserci significativa differenza (per febbre e sintomi influenzali) tra i bambini vaccinati e quelli non vaccinati. I bambini sani, sono in grado di combattere e difendersi in maniera adeguata alla possibile aggressione dell’influenza. Le complicanze, se sopraggiungono, sono perlopiù condizioni curabili e solo raramente necessitano di cure specifiche. All’iniezione del vaccino possono seguire episodi di dolore e rossore nel punto di iniezione, febbre, dolori articolari che durano per 2-3 giorni e anche se molto raramente reazioni allergiche e neuropatie periferiche.
Quindi la migliore strategia rimane la prevenzione. Prevenzione significa sana, leggera e vitale alimentazione, buon sonno (10-11 ore per notte), ritmi quotidiani adeguati all’età del bambino, almeno 1 ora al giorno all’aria aperta (ben coperti se è freddo), movimento e acqua a sufficienza. Se nonostante tutto l’influenza sembra far capolino introduciamo pure un valido aiuto dalla natura che consiste in: vitamina C e bioflavonoidi che riducono notevolmente il decorso della malattia grazie alla stimolazione dell’interferone gamma, una glicoproteina specifica in caso di influenza e raffreddore. Somministreremo ½ dose 5-6 volte al di per almeno 7 giorni associando 1 fiala di oligoelemento zinco e a necessità dell’echinacea in e.t. con 1 dose per 3 volte al dì. Ricordiamoci sempre che una super magia che aiuta la guarigione dei nostri piccoli è anche una bella dose di affetto e tanto riposo!!!

lunedì 17 ottobre 2011

BAMBINI MAGRI SENZA DIETA!

E’ l’Italia, in Europa, il paese con il triste primato di obesità infantile e bambini in sovrappeso. In effetti molti bambini italiani già alle elementari hanno la pancia. Ricordiamoci che il sovrappeso non è altro che un accumulo eccessivo di tessuto adiposo dato dall’abitudine quotidiana all’introduzione di più calorie di quante il bambino ne consumi. Si dimentica spesso che nutrire bene i piccolissimi equivale spesso ad assicurare loro una buona salute futura. Arrivare in età adulta normo-peso, riduce notevolmente le probabilità di andare incontro a malattie come diabete e disturbi cardiovascolari.
L’alimentazione dei primi due anni di vita può segnare il destino metabolico futuro del bambino. Spesso un’iperalimentazione o un eccesso di proteine nella dieta del bambino così piccolo può causare un aumento delle cellule adipose (ipertrofia) e un aumento anche del loro numero (iperplasia) ciò comporta anche una capacità maggiore di immagazzinare grasso.
 Ecco l’importanza di una corretta alimentazione che non privi comunque il bambino di piatti appetitosi e che contempli la possibilità di concedersi qualche “porcheria”.
Sino agli 8-9 anni sarebbe indicato non sottoporre il bambino ad uno stretto regime alimentare ma piuttosto incentivare quanto più possibile il movimento all’aria aperta in modo da aumentare il dispendio calorico giornaliero. Ciò non significa autorizzare una alimentazione ricca di grassi, fritti, alimenti confezionati e ricchi di zuccheri raffinati ma al contrario pone l’importanza sulle nostre proposte quotidiane che non devono escludere l’occhio alle quantità e al movimento. In effetti è bene non abituare i piccoli a piatti stracolmi, a merende ricche e bevande zuccherate e gassate ricordandosi che giocare un’ora a palla all’aria aperta o pattinare o correre in bicicletta aiuta a bruciare le calorie ingerite.
 Quindi sproniamo i nostri piccoli in sovrappeso a giochi di movimento all’aperto consumeranno divertendosi senza avvertire la tensione della privazione alimentare, un corpo che si muove con agilità dona gioia ed entusiasmo!

lunedì 19 settembre 2011

MARMELLATA LAMPO

Il mese di settembre, che si sta avvicinando, è perfetto per la preparazione di confetture di frutta fatte in casa. Se i vostri bambini amano la marmellata ecco un metodo naturale e rapido che permette di fare conserve squisite, profumatissime e che mantengono l’aroma della frutta non troppo cotta, con l’utilizzo di zucchero di canna e succo di limone.
Provare per credere!

PRONTE IN 3 MOSSE!


1. Scegliete la frutta a voi gradita, lavatela asciugatela, tagliatela a pezzetti e unitela agli ingredienti da voi scelti: zucchero, limone e aromi (vedi ricette). Mettete tutto in una pentola con il fondo spesso, portate ad ebollizione e proseguite per 5 minuti. Quindi levate dal fuoco e coprite. Quando si sarà raffreddata riponetela in frigorifero per una notte.
2. Il mattino seguente rimettete sul fuoco per fare sobbollire il composto per 7-8 minuti.
3. Versate la confettura ancora bollente in vasetti di vetro con coperchi sterilizzati. Chiudeteli immediatamente e rovesciateli per creare il sottovuoto. Lasciateli raffreddare completamente prima di riporli in un luogo fresco e buio. Una volta aperti consumare in 10-15 giorni.


Alcuni suggerimenti già sperimentati con successo:



ALBICOCCHE E VANIGLIA


Ingredienti:


1 kg di albicocche mature snocciolate
800 g di zucchero di canna
I semi di 2 bacche di vaniglia
Il succo di un limone grande



PRUGNE E ZENZERO


Ingredienti:


1 kg di prugne mature snocciolate
800 g di zucchero semolato
un pezzetto di zenzero grattugiato (circa 3 cm)
il succo e un pezzetto di scorza di un limone grande

martedì 13 settembre 2011

AFFETTO, NON CIBO-CIUCCIOTTO!

Ho appena incontrato due genitori molto preoccupati per la loro bambina di 7 anni. Mi hanno appena detto: “Barbara è leggermente in sovrappeso, noi stiamo cercando di regolare la sua alimentazione, non compriamo più cioccolata o patatine, brioches e bevande gassate, ma il vero problema è che chiede cibo in continuazione, a tutte le ore del giorno, anche mentre gioca con i coetanei o ha appena terminato il pranzo. Cosa dobbiamo fare?”


E’ vero, per un genitore non è facile muoversi con disinvoltura e fermezza nel campo del nutrimento del proprio bambino perché vive fortissima in esso anche la valenza affettiva e psicologica. Quale madre non ha avvertito un senso di incapacità anche quando semplicemente allattava il proprio bambino? Avrò poco latte? Non lo nutro a dovere? Il pediatra mi ha appena detto che è cresciuto poco, sarà scarso il mio latte? A volte si confonde un po’ troppo il nutrimento con il desiderio di ricevere o donare affetto. Socchiudiamo gli occhi e pensiamo a quante volte anche in noi genitori il desiderio di un caldo abbraccio o una dolce coccola venga erroneamente compensato con un cioccolatino, un bignè, una pizzetta. E’ fondamentale insegnare ai nostri piccoli a definire e dare un nome a ciò che sentono, dietro la richiesta di cibo possono nascondersi emozioni diverse: noia, ansia, solitudine, desiderio di coccole e attenzioni. Principalmente è compito dei genitori imparare a leggere cosa nasconde una richiesta eccessiva di cibo nel proprio bambino. E’ semplicemente annoiato? Preoccupato? Si sente solo? Desidera un po’ di attenzione o un caldo abbraccio? Bene, definiamo insieme l’emozione del momento, facciamo capire al piccolo che comprendiamo il suo stato d’animo, abbracciamolo dolcemente per qualche secondo e forse saremo già riusciti ad evitargli di assumere del cibo consolatorio. La disciplina e le regole alimentari dettate con dolce fermezza inoltre aiuteranno il bambino ad apprendere la capacità di autoregolarsi a tavola e durante le merende, è meglio spiegare ai nostri piccoli perché è bene non mangiare nutella e patatine tutti i giorni piuttosto che farle sparire improvvisamente dalla dispensa se sono stati presenti sino a quel giorno. Ricordiamoci inoltre che i bambini apprendono osservando le figure di riferimento che ruotano attorno a loro: adulti che smangiucchiano in continuazione o si nutrono di alimenti poco sani, o che mangiano in piedi o leggendo o guardando la tv o sul divano trasmettono al bambino un insegnamento sbagliato.

Cibo-ciucciotto è una definizione che mi fa immediatamente salire alla mente i tanti piccoli d’uomo che nei primi anni di vita apprendono a calmare le proprie emozioni con il ciuccio. E’ quotidiana la visione di piccoli bimbi che si annoiano nei loro passeggini, o che si arrabbiano o che vorrebbero stare in braccio a cui viene fornito il ciuccio per tranquillizzarsi. Il ciuccio è uno strumento fantastico se viene usato come tale, i bimbi molto piccoli tramite la semplice suzione scaricano energie in eccesso che altrimenti faticherebbero a trasformare ma l’abitudine quotidiana del ciuccio costantemente in bocca rischia di confondere. Quanti adulti, più o meno consciamente, portano continuamente alla bocca qualcosa da mangiare, masticare o sciogliere solo in ricordo del vecchio e amato ciuccio?
Concludendo cosa dire ai genitori di Barbara?
Osservare e decifrare assieme a Barbara le sue emozioni cercando di attuare una trasformazione positiva delle stesse con affetto e pazienza, usare la giusta fermezza nell’applicazione delle regole di alimentazione traendo forza dal loro quotidiano esempio senza tralasciare la parte più ludica che il cibo può offrire. Provate tutti come può essere divertente dipingere con il cibo giocando a:

MAGICI PITTORI ALIMENTARI
Prendiamo dei fogli molto grandi bianchi, attacchiamoli alle pareti e per terra. Armiamoci di pennelli, barattolini ed acqua. Infine apriamo la dispensa e reperiamo dello zafferano che sciolto in acqua diverrà il nostro giallo, del cacao amaro che sarà il marrone, della centrifuga di carota per l’arancio, del basilico o prezzemolo per il verde, dei mirtilli o more per il viola, del centrifugato di barbabietola per il rosso, e così via. Proponete anche dei timbri ricavati da mezze patate o mele, pennarelli da rape rosse bollite, o rametti di prezzemolo per morbidi pennelli. Ora non vi resta che immergervi nell’attività creativa come piccoli e grandi artisti e buon divertimento!

martedì 6 settembre 2011

SETTEMBRE, TEMPO DI FICHI!

E’ uno dei più antichi frutti conosciuti: ne parla la Bibbia e anche gli Egiziani l’utilizzavano in terapeutica. Ne esistono di numerose specie anche se i più utilizzati sono i fichi gialli, bianchi e viola. Sono ricchi di manganese, calcio,potassio, bromo, vitamine A, B, PP, C. E’ un frutto molto nutriente, digeribile, lassativo, diuretico,espettorante, tonico, (raccomandato ai bambini, agli sportivi o convalescenti). Attenuano i disturbi di stomaco, nausee, astenia fisica e nervosa ed accompagnano al miglioramento di infiammazioni polmonari e urinarie.



In uso topico sono ottimi come cicatrizzanti di piccole lesioni, ascessi, foruncoli, stomatiti e gengiviti. Si utilizzano cotti in acqua o latte, tagliati in due e applicati in loco.


Oltre ad essere gustati freschi sono ottimi come ingredienti di torte o confetture. Di seguito troverete piccole idee da sperimentare.



DESSERT DI UVA ALLA VANIGLIA CON SALSA DI FICHI E PESCA

Ingredienti per 4 persone:

500 g di uva bianca (preferibilmente tipo regina)

100 g di lamponi

8 fichi verdi

1 pesca bianca

1 limone

8 meringhe piccole


mezza bacca di vaniglia


Preparazione:
Grattugiate un po’ di scorza del limone e spremetene il succo. Pelate la pesca e tagliatela a pezzetti, poi irroratela con la metà del succo del limone. Dividete a metà gli acini d’uva, levate i semi e sistemateli in una ciotola. Conditeli con la scorza del limone, il suo succo rimanente e la bacca di vaniglia divisa in tre pezzi. Mescolate, coprite e lasciate marinare per 30 minuti al fresco. Sbucciate i fichi e schiacciateli poi frullateli finemente assieme alla pesca fino ad ottenere una crema profumata. Tagliate i lamponi a metà e distribuiteli sopra il composto assieme alle meringhe sbriciolate. Per sostituire le meringhe sono ottimi dei pinoli tostati (1 cucchiaio) assieme a del riso soffiato sbriciolato.


FICHI ALLA CANNELLA


Ingredienti:


12 fichi verdi ben maturi


cannella in polvere


acqua q.b.



Preparazione:
Bagnate leggermente con acqua i fichi, spolverateli con la cannella e adagiateli su una teglia ricoperta di carta forno. Infornateli a 180° per 8-10 minuti e servire tiepidi.

    E BUON RIENTRO A TUTTI!!!

giovedì 25 agosto 2011

ARROSSAMENTI, PRURITO, STRANI PUNTINI SULLA PELLE….RISOLVIAMOLI CON LE ERBE!

Estate tempo di libertà, il corpo si libera dai mille vestiti e riscopre il piacere della pelle scoperta. I bambini in particolare amano tantissimo la nudità, chi di noi non ricorda con un sorriso il piacere dipinto in volto di un bimbo, anche piccolissimo,che saltella coperto solo dal pannolino o ancor meglio completamente nudo? Senza nulla togliere al piacere della libertà bisogna comunque ricordare che la pelle dei piccoli è molto sottile(E’ un quarto più sottile di quella di un adulto!) e delicata (Il loro sistema di difesa naturale è ancora immaturo!) ed è per questo che vengono costantemente consigliati prodotti di detersione non aggressivi per la loro pelle. D’estate a causa delle temperature elevate il bambino suda molto più del solito, l’umidità della pelle apre la strada a fastidiosi disturbi che se già presenti spesso si acutizzano, ma fortunatamente le erbe arrivano in nostro aiuto, vediamo come.

Ai nostri piccolissimi può capitare di avere la pelle molto arrossata, screpolata, umida ai bordi, e che brucia nelle parti in continuo sfregamento: sotto il collo o al linguine, parti in cui è veramente facile si accumuli il sudore a causa dell’eccesivo caldo. E’ proprio in queste parti che a causa del caldo e dell’umido si possono sviluppare la Candida albicans e lo Stafilococco aureo. Per creare subito sollievo si possono fare impacchi o spugnature con acqua e calendula (ottimo emolliente ed antinfiammatorio) per poi applicare un leggerissimo velo di crema al tea tree oil. Ricordarsi che i bagnetti quotidiani è sufficiente dell’amido di riso in polvere aggiunto all’acqua del bagnetto.

Nei bambini più grandi invece possiamo riscontrare con facilità un’eruzione cutanea da calore che crea piccolissime vesciche in rilievo con piccoli puntini rossi che rendono la pelle ruvida e provocano prurito. In questo caso è ottimo un bagno in acqua tiepida e farina di avena, ricordandosi di asciugare molto bene la pelle al termine del bagno.

L’eruzione più temuta resta sempre e comunque l’Impetigine. Questa infezione è causata dallo Stafilococco e dallo Streptococco. E’ più facile riscontrarla in bambini soggetti a dermatite atopica. Dapprima compare un rossore per poi trasformarsi in piccole vescicole contenenti il liquido infettante che viene poi trasportato con facilità in varie parti del corpo a causa della necessità che sente il bambino di grattarsi. Quando iniziano a comparire le crosticine si sta andando verso la guarigione. L’impetigine è di facile contagio con un uso di biancheria comune, o con un contatto diretto con il siero delle vescicole o con le mani che hanno grattato ci possono essere migrazioni anche verso altre persone. E’ molto importante tenere le unghie del bambino molto corte per evitare il contagio e la diffusione. I bagni con avena o calendula aiutano ad alleviare il prurito e la guarigione delle crosticine che una volta ammorbidite possono essere rimosse con un cotone pulito. Sono inoltre di prezioso aiuto le spugnature con l’acqua residua della bollitura di mezzo chilo di riso. Sulle vescicole è ottimo applicare uno strato di crema al tea tree oil più volte al giorno, mentre per bocca si può aiutare il bambino assumendo una fiala di oligoelemento rame-oro-argento a giorni alterni.

Ricordiamoci che anche l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione e cura delle malattie della pelle e gli alimenti amici sono: cereali integrali, legumi, kiwi, ribes, lievito di birra, carote, albicocche, pomodori, melone, anguria, verdure a foglia verde. Mentre quelli da limitare sono: cioccolato, cibi fritti e grassi e zuccheri raffinati.