Che tu sia piccolo o grande...benvenuto nel mio blog!

"I bambini pensano, osservano e ragionano. Esaminano ciò che vedono, traggono conclusioni, fanno esperimenti, risolvono problemi e cercano la verità. Certo, non lo fanno in modo cosciente, come gli scienziati. E i problemi per cui cercano una soluzione sono quelli di ogni giorno, su come è fatta la gente e gli oggetti e le parole, piuttosto che arcane questioni riguardanti stelle ed atomi. Ma anche il bambino più piccolo conosce già molte cose sul mondo e si adopera attivamente per saperne di più."

Alison Gopnik, Andrew N. Meltzoff e
Patricia K. Kuhl,
The Scientist in the Crib



martedì 21 settembre 2010

PARTORIRE E’ DIVENTATO PERICOLOSO?

3…2…1…guardi il referto e ti accorgi che, sì sei incinta! Chi ha già provato tale esperienza ricorderà sicuramente che onda di emozioni si scatena nel momento della conferma che un piccolo nuovo essere umano sta prendendo vita dentro il proprio corpo. Seguono mesi in cui ogni gesto, ogni pensiero, ogni azione viene vissuta in funzione a questa nuova esperienza: si smette di fumare (era meglio comunque non farlo!), si mangia più sano, si prendono integratori naturali, si seguono ritmi “più umani”, lenti, più vicini alla propria natura, si inizia ad informarsi su tutto ciò che è meglio compreso il metodo migliore per partorire.
Ecco che assieme alle varie informazioni (epidurale, taglio cesareo, episiotomia, rottura delle acque, ecc.) portiamo a casa anche il nostro nuovo carico di dubbi che si stanno creando e che alterniamo alla logora frase “hanno partorito tutte, partorirò anche io!” , si ma come? Speriamo non come a Messina! Ultimamente credo che le gravide che si devono per forza recare presso l’Ospedale di Messina lo facciano con un peso sul cuore. Ma è possibile che accadano “certe discussioni” proprio in momenti così delicati per donna e bambino?
Personalmente ho affrontato tre parti: uno cesareo, uno totalmente naturale e l’ultimo completato tramite ausilio di flebo di ossitocina. Credo di poter dire di aver provato quasi tutte le varie proposte relative al partorire. Che dire? Dando per scontato il fatto che “ogni parto è a sé” direi che l’importanza maggiore la riveste la serenità della madre e di chi le sta attorno in quel momento sia in ospedale o in casa. La donna durante il travaglio ed il parto necessita di persone di sostegno che entrino in vibrazioni empatica con ciò che ella sta vivendo siano queste ostetriche, medici, marito o l’amica presente al momento. Sostegno significa anche fiducia nella capacità della donna di sentire quali sono i ritmi naturali che ella e il suo piccolo stanno vivendo. E’ interessante riflettere se i ritmi ospedalieri possano sempre rispettare la naturalità dell’evento o se devono incalzarlo per gestioni interne organizzative che poco hanno del naturale. Se mi è data l’opportunità di un consiglio ad una partoriente direi di scegliere con attenzione l’Ospedale di appoggio, confidare tanto in sé stessa e nel suo bimbo, di stare sola quanto più possibile, di praticare tanta buona respirazione, di aiutarsi con rimedi naturali o omeopatici al momento, di tenere sempre a portata di mano e bocca del Rescue Remedy e di contornarsi di appoggi Sereni, Solidi, Rispettosi, e chiaramente altamente professionali….al resto pensa la natura.


Maternità

Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo
e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,

nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?
                                               (Tagore)

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